Cuono Gaglione
Pittore del Sud
42 ROMA Domenica 8 novembre 2015
Cultura&spettacoli
PROTAGONISTI
C U O N O G A G L I O N E
La maschera troneggia nei marchi da lui ideati per manifestazioni sportive e
culturali
Sulla tela la passione per
Pulcinella
di Giuliana Gargiulo
Pittore figurativo che negli anni della sua esperienza artistica in
Germania ha fatto parte del movimento dei neo espressionisti, Cuono
Gaglione, campano che da anni vive a Ragusa, ha partecipato
a importanti rassegne e mostre italiane e straniere conquistando
affermazioni, premi e riconoscimenti.
Da anni legato alla maschera di Pulcinella che, trionfa in quasi
tutti i suoi dipinti, continua a partecipare a mostre e iniziative
creando in alternativa ai dipinti, disegni e grandi opere
anche marchi per manifestazioni prestigiose come quelle del Coni,
del Calcio e della scoperta dell’America, nonché la realizzazionidi
copertine per libri e riviste.
Vuole cominciare dal principio e raccontarmi quanto
vuoledella sua storia? E anche chiarire il suo nome, che credo sia di un
santo patrono?
«Il mio nome è quello del protettore di Acerra dove sono nato,
terzogenito di undici figli, in una famiglia molto povera. Avevo undici
anni quando alcuni muratori lasciarono in casa un barattolo
di pittura e dei pennelli.
Chiesi se potevo prenderli e mi fu detto di si. Un macellaio mi
regalò la carta gialla, un tempo usata per la carne, e io forte di
quanto avevo, cominciai a dipingere.
Il mio primo lavoro lo volle proprio il macellaio. In contemporanea
cominciò la mia odissea casalinga per un padre che voleva facessi
“ l’industrialo”, come diceva lui, mentre mi indicava strade diverse da quelli che erano i miei intendimenti».
Come riuscì a spuntarla?
«Dopo tanti tentativi mi fu chiesto da papà se avessi voluto fare l’Istituto d’arte che era proprio quello che volevo: ”e allora iscriviti, mi disse, e aumenta come il
mare!”
Da allora all’Istituto d’arte Salazar di Napoli, dove ho incontrato
tanti insegnanti e maestri, e senza mai arrendermi e fermarmi, ho
utilizzato quel trampolino di lancio che mi ha dato
moltissimo».
Ha un ricordo di quegli anni?
«Quello del maestro Carlo Striccoli, che aveva un attaccapanni sul
quale involontariamente misi la mia giacca verde e, quando fu chiesto
alla classe di chi fosse la giacca e io dissi “mia” , il
commento fu “ Che bel verde!”».
Ci sono stati altri maestri che, influendo sulla sua formazione, le hanno spianato il cammino?
«Certamente Alfonso de Siena che, a livello tecnico, ha portato tanti cambiamenti nella mia pittura e poi Striccoli»..
Che cosa è stato difficile nel suo percorso?
«L’indifferenza»...
È ambizioso?
«No. Mi basta sapere che da un mio quadro sia uscito qualcosa che mi fa palpitare. Un quadro è la mia creatura».
Che cos’è per lei la creatività?
«La massima espressione della libertà senza dover dar conto a nessuno. Perciò sono pittore: per sentirmi libero».
Una sua specificità?
«Negli anni ottanta ho “conosciuto” la maschera di Pulcinella che
tra l’altro è nato ad Acerra a cinquanta metri da casa mia. Con lui si è
creata una simbiosi artistica sfociata in centinaia di
quadri con altrettanto interpretazioni.
Ho visto in Pulcinella la figura più rappresentativa del Sud del
mondo. Anche il grande Eduardo è presente in tantissime mie tele».
Che tipo di pittore sa di essere?
«Figurativo».
Come è andata avanti la sua carriera?
«Per quasi sessanta anni sono stato nell’ombra, pur sempre lavorando
e facendo mostre, poi all’inizio degli anni duemila qualcuno si è
accorto di me… come il Parlamento europeo, sia nella sede di
Bruxelles che a Strasburgo».
Ha fatto molte mostre?
«Ne ho fatte tantissime e continuo a farle…Dal ’71 ad oggi le mie opere hanno fatto il giro del mondo».
C’è un quadro, una sua tela, che preferisce su ogni altra?
«Il “Monumento a Pulcinella”, della dimensione 90x90, che è il mio quadro più richiesto e…scopiazzato! ».
Le è mai successo di conoscere la paura collegata alla sua professione?
«No, perché seguendo insegnamenti significativi e trovandomi di
fronte alla tela bianca… mi sono sempre lasciato andare in totale
libertà».
Esiste per lei l’ispirazione?
«Esiste. Senza ispirazione non si può creare un’opera d’arte».
C’è nella sua vita o nel suo lavoro un sentimento guida o qualcuno a cui essere riconoscente?
«C’è per Antonietta che mi ha fatto sollevare da un periodo di nero buio e mi ha spronato a continuare con la pittura».
La pittura cos’è per lei?
«Sentimento, comunicazione e altro».
E Napoli: città dei suoi studi e dei suoi anni giovani?
«La vita».
Giuliana Gargiulo
Intervista al sito whohub
Intervista a:
Cuono Gaglione [brigantepittore]
ARTE
Che cosa fai? Come ti definisci?
Pittore, un libero interpetre della meridionalita'
Qual è il tuo messaggio?
Continuare la tradizione della pittura dei maestri meridionali e napoletani in parrticolare
La tua biografia in quattro linee
Sono nato ad Acerra nel 1947 ma attualmente vivo a Ragusa. mi dedico
alla pittura dal 1959, ho studiato all'istituto d'arte di Napoli
frequentando anche il Magistero di pittura dal 1965 al '71. I
miei maestri guida del colore sono stati Striccoli, Chiancone,
Verdecchia, Toma , de Siena e Cajati. Durante la mia permanenza in
Germania nel '71, faccio parte del gruppo dei neo espressionisti
ad Heidelberg. Il ritorno in Italia sarà costellato diversi
avvenimenti artistici, partecipazioni alle più qualificate rassegne
Nazionali ed estere. Negli ultimi anni sono stato l'unico pittore
Italiano ad aver esposto nei due Parlamenti Europei di Bruxelles e
Strasburgo, opere sul meridione italiano. Premiato dal Presidente della
Repubblica e dal Presidente della Camera dei Deputati
nel 1994.
1983 Salon des exposition des nations PARIGI
1983 premio oscar REGENSBURG GER
1983 rassegna internazionale FURTH GER
1984 premio internazionale HALLSTAHAMMAR SVE
1984 Arte expo texas DALLAS USA
1984 Art expo international GINEVRA SVI
1984 International art exposition WASHINGTON USA
1986 internazionale di grafica ATENE GRE
1986 premio internazionale HALLSTAHAMMAR SVE
2003 preziosi 2 sicilie personale BRUXELLES BEL
2005 personale STRASBURGO FRA
2006 personale "La cour des arts " BRUXELLES
2006 COLLETTIVA "La cour des arts " BRUXELLES
Metti i tuoi quadri in rete? Dove possiamo vederli?
http://www.cuonogaglione.it/opere.html
http://cuonogaglione.forumfree.net/
http://www.google.it/search?q=cuono+gaglione&ie=utf-8&oe=u (...)
Come nasce un'idea? Che cos'è per te l'ispirazione?
L'ispirazione e' uno stato di grazia, un momento da cogliere e realizzare per donarlo.
Che cos'è l'arte?
L'arte e' l'espressione dell'animo umano, peccato che non tutti la possano esprimere pur essento tutti artisti.
In che circostanze ti vengono le migliori idee?
Nella solitudine e nel dolore !
Qual è la prova del nove per capire se per te un'idea è buona o no?
Non esistono in pittura prove del nove, esistono buoni risultati e cattive realizzazioni che in tanti definiscono " croste "
Tre idee creative che ti piacerebbe fossero venute a te.
Guernica di Picasso, la Gioconda di Leonardo, e campi di grano con corvi di Vincent van Gogh.
Quando e come hai iniziato a vederti come un'artista?
Mai ! Piuttosto pittore,si.
Perché tanti artisti e creatori hanno delle personalità volatoli?
L'arte e' soggettiva, ognuno la interpetra come meglio crede.
Ti consideri postmoderno?
No ! Un pittore alla costante ricerca dell'etica e dell'estetica.
Come si deve valutare un'opera artistica?
Ci sono diversi punti di vista valutativi :
Quello etico,estetico,tecnico e (purtroppo) quello economico
L'artista deve reinventarsi ogni giorno?
No, non e' sufficiente reinventarsi, ma vivere sulla scorta delle proprie esperienze tecniche ed emotive.
Che artisti ammiri e in che modo hanno influenzato le tue opere?
Vincent van Gogh, indubbiamente ha lasciato una grande traccia nei
miei dipinti, ma anche Renato Guttuso, e gli artisti della scuola dei
macchiaioli.
Qual è la tua opinione sulle sovvenzioni pubbliche all'arte?
Che sono insufficienti e inadeguate. Ci sarebbe troppo da discutere
su questa domanda, preferisco dire alle istituzioni di smettere di
sovvenzionare pseudo artisti della domenica, accantonando e
dimenticando magari i talentuosi artisti che per dignita' si
nascondono.
L'arte autentica è l'arte necessaria?
Esiste l'Arte, non quella autentica, nemmeno quella necessaria.
Ti dispiace doverti staccare da un pezzo che hai venduto?
Sì, sempre !
Si compra l'opera, o si compra piuttosto l'artista?
Mai l'artista, sempre l'opera.
Nell'arte non ci sono guide, come sai qual è la cosa successiva che devi fare?
E come si fa a dire qual'e' la cosa successiva che devi fare
?Georges Braque, diceva :" Davanti ad una tela si deve correre il
pericolo di non sapere cosa stai per fare "
Ti sembra giusto che gran parte delle opere che i musei d'arte contemporanea esibiscono sono d'artisti già morti?
No ! Sono viventi alcuni grandi artisti che meriterebbero spazi visivi nei musei d'arte contemporanea.
Che ruolo hanno giocato nella tua traiettoria le figure del marciante, rappresentante, gallerista, e intermediari in generale?
Nessuna, perche' fortunatamente ho tenuto lontano i mercenari -
quello che ho ottenuto e' stato grazie alle mie capacita'. Se c'e' stato
qualcosa l'ho subito interrotta.
Che tipo d'incarichi ti fanno di solito?
Non mi danno incarichi.
Qual è dei tuoi lavori quello che più ti piace?
E come faccio a dire che una e' piu' piacevole dell'altra ? Dal 1959
ad oggi ho realizzato migliaia di lavori, dico che fin'ora non ho fatto
ancora quello che piace piu' di un altro.
Collezioni qualche oggetto?
Si, colleziono monete della Repubblica Italiana.
Che portali on-line d'arte frequenti?
www.yesart.it
www.duesicilie.org
www.brigantino.org
www.duesiciliegioiosa.org
Che consiglieresti a quelli che iniziano?
Di non dimenticare che esiste una grammatica della pittura : IL DISEGNO
Intervista di Stefania Longo
1) Perché vuoi avere una mostra a Bruxelles?
Intanto preciso che la mostra di Bruxselles non l'ho voluta io,ma
sono stato invitato per interessamento dell'On. Roberto Felice Bigliardo
e dalla Commissione Arte del Parlamento Europeo,certo
esporre presso quella sede a novembre del 2003,costituisce una meta
importante per me pittore meridionale e saro' collaborato dalla
storiografa Marina Salvadore per la parte critica,mentre,per la
parte pubblicitaria e di marKeting dal dottor Domenico Iannantuoni.
2) Quando hai cominciato a dipingere e quali sono le tue ispirazioni
artistiche?
Ho cominciato giovanissimo ad amare la pittura,nel 1959,poi negli
anni sessanta ho approfondito il mio fare pittorico con studi artistici a
Napoli e negli anni settanta in Germania ho fatto parte
del gruppo dei neo espressionisti ad Heidelberg,facendo esperienze
di varie tendenze artistiche successivamente
(Cubismo,dadaiso,impressionismo,futurismo,surrealismo,avanguardia).
Oggi,le mie ispirazioni,si riferiscono al sociale e alla
valorizzazione del sud,con particolare attenzione ai "Pulcinella" che
rimane la figura piu' rappresentativa del nostro Sud.
3) Potresti parlarci del tuo amore per il Sud e di come quest'amore ha influenzato la tua arte?
Chi ha la fortuna di nascere al Sud come
me,Eduardo,Masaniello,Manna,e tanti altri non puo' non amare e cantare
il Sud,non puo' dimenticare che abbiamo il cielo e il mare piu' azzurro
dell'azzurro,ed e' un fatto nornale,credo,per un artista cibarsi
delle nostre tradizioni,dei nostri colori mediterranei,la loro
solarita',come non puo' un pittore farsi influenzare dalle
genuine tradizioni della nostra terra?
4) Cosa rappresentano la Campania e tutto il Sud per te? (Il sito per il quale scrivo è campano)
La culla della civilta' dell'universo e' il Meridione,il Sud e la
Campania,anche se
influenzata dalla magna Grecia,rappresentano per me la musicalita'
soave dell'essenza del buon vivere,basta tornare a tuffarci nelle nostre
sacre tradizioni e tutto comincia per incanto a
ritrovarsi nella magia dei vicoli e della storia che ci ha definito
"CAMPANIA FELIX".
5) Dove hai già esibito le tue opere?
Ma un po' in tutta l'italia,Milano Firenze,Venezia, Genova
Bologna,Napoli,Bari,Palermo,piccoli e grandi centri in mostre collettive
e personali,ma anche in Germania e Svezia.
6) Hai bisogno di sponsor per la mostra a Bruxelles... potresti
parlarci un po' del tipo di sponsor che cerchi e di come qualcuno può
sponsorizzarti?
"DOMANDA DA UN MILIONE DI DOLLARI" si,credo che ancora per
completare tutta l'organizzazione per la mostra di Bruxselles, si deve
lavorare molto anche sotto l'aspetto pubblicitario e di
marketing,lo staff che mi sta collaborando e del quale ne sono
fiero,sta mettendo su una macchina perfetta,affinche' venga fuori un
libro di storia ed arte,un vero e proprio gioiello da portare
sui banchi di scuola.A questo progetto possono aderire
Enti,Associazioni Culturali,privati,ditte,regioni,comuni,che con una
spesa minima,irrisoria,hanno la possibilita' di acquisire due pagine
del libro,e per riconoscenza alla fine della mostra Belga, sara'
donato un opera che esporro' a Bruxselles.
7) Quali tecniche artistiche usi nei tuoi dipinti?
Fin da quando ho cominciato a dipingere,ho curato bene la tecnica
dei colori ad olio,che prediligo,in quanto posso provare le vibrazioni
della plasticita' che solo il colore ad olio puo'
trasmettere,l'effetto materico e' quello che cerco come risultato
finale di un'opera .Non ho trascurato
pero',l'aquerello,l'acrilico,l'alchidico,per la grafica mi stupiscono
gli effetti delle
matite grasse.Ho anche usato in alcuni casi la tecnica
dell'affresco, famigliare per tradizione ai grandi maestri del passato
(Giotto, Michelangelo , Leonardo Da Vinci).
8) Ovviamente sei orgoglioso di essere Meridionale... come possono mostrare quest'orgoglio gli altri Meridionali?
Credo che ogni Meridionale verace sia orgoglioso di avere queste
radici a chi non la pensa allo stesso modo potrei suggerire di amare le
nostre terre,dando uno sguardo al passato,non tutti
conoscono la storia negata e nascosta che ha afflitto le nostre
Regioni del Sud pre e post risorgimentali,Il Sud era chiamato :"REGNO
DELLE DUE SICILIE",Gli ivasori ci tolsero tutto(Monete d'oro
finirono nelle casse del sovrano piu indebitato d'EUROPA) ma la cosa
piu' atroce che ci cacciarono via dalle nostre terre,facendoci
diventare emigranti,briganti e terroni.
9) Cosa vuoi per il tuo futuro come pittore?
Da 45 anni circa ho un sogno nel cassetto e come pittore desidererei
portare con le mie opere, in tutto il mondo,bagliori di PACE e cantare a
tutti i nostri emigranti sparsi sulla terra," SO
VENUTO CCA PE TE FA RESPIRA' L'ARIA DA CASA TOJA, GUARDA STU MARE
PITTATO,STU MACCATURO E CIELO,STU LIMONE GIALLO COMMO O' SOLE,STA'
VICCHIARELLA CHE MMANE RENZECCUTE,TE STO PURTANNO NU
VASILLE A PIZZICHILLE E LL'AMMORE DA TERRA TOJA".
10) Hai qualcosa d'altro da aggiungere? Vi ringrazio per la cortese
ospitalita' sul sito e all'intervistatrice molto preparata,colgo
l'occasione di salutare i miei corregionali,mi trovo in
Sicilia da circa trent'anni,ringrazio chi leggera' queste mie parole
e chi mi riconoscera' come pittore. Una cosa per ultimo l'ho riservata
ai miei paesani e ad Angelo Manna ( ACERRANI) grande
meridionalista e amico scomparso di recente,un grande Maestro al
quale devo l'incoraggiamento dell'inizio della mia carriera artistica.
"Cuono Gaglione" di Fabio Zingone
Chi ha sempre avuto fiducia nello stereotipo del tifoso rozzo ed
incolto deve ricredersi alla luce degli ultimi tempo che vedono artisti e
letterati seguire le sorti della propria squadra del
cuore con grande passione.
A Napoli, uno dei maggiori artisti contemporanei è anche uno degli
più sfegatati supporters azzurri, si tratta del noto pittore Cuono
Gaglione, neo espressionista di fama internazionale che ha
esposto i suoi quadri nei più prestigiosi musei d'Europa e del
mondo, come la New Art Gallery di New York. L'apice del suo successo,
l'ha raggiunto soprattutto negli ultimi anni, esponendo i suoi
capolavori, che hanno come soggetti esclusivamente paesaggi e
personaggi del Meridione, presso il Parlamento Europeo di Strasburgo.
Il pittore del Sud, come ama definirsi, tifa per il Napoli ormai da
più di quarant'anni “Erano i primi anni Sessanta- esordisce Gaglione-,
mio padre mi accompagnò ad un Napoli-Spal 2-1;
sinceramente però ero troppo piccolo e l'unica cosa che ricordo di
quella gara è la divisa della Spal, stretta a strisce verticali
bianco-azzurre”. Col passare degli anni però aumenta l'amore per
la maglia azzurra, ed il maestro diventa un frequentatore assiduo
del S.Paolo: “Di solito non seguivo la partita da una postazione fissa.
Però ogni volta che sono stato in curva B il Napoli ha
sempre segnato almeno tre goal e non ha mai perso, mentre l'unica
volta che mi sedetti in curva A perdemmo per 3-1”. Tanti bei ricordi
sono legati a quei pomeriggi vissuti tra mille suoni e
colori: “Non potrò mai dimenticare alcuni incontri come Napoli-Lazio
3-3 con tripletta di Chinaglia o Napoli-Venezia 4-0 in cui Canè
realizzò un poker di reti, anche se forse la partita a cui
sono più legato è Napoli-Inter dell'88 (l'anno dello scudetto perso
nelle ultime giornate a vantaggio del Milan ndr)”, Ed in effetti un
motivo c'è: “A ventisette anni mi trasferii a Ragusa per
motivi di lavoro ed in quell'occasione tornai nella mia città
soltanto su invito di Maradona, che mi regalò un biglietto del settore
Distinti il giorno dopo che gli regalai un mio quadro”.
Oltre al passato più lontano però, Cuono Gaglione ci parla anche del
passato più vicino e non può esimersi dal commentare le vicende
extrasportive delle ultime due estati partenopee: “Purtroppo
chi comanda è Carraro, che oltre a controllare la FIGC, attraverso
tante ramificazioni fa valere la sua presenza ovunque; a mio avviso è
anche più potente di Moggi, perciò quando decidemmo di
allontanarci da quest'individuo fummo fatti fuori. Tuttavia abbiamo
avuto la fortuna nella sfortuna di trovare la persona giusta al momento
giusto: Aurelio De Laurentiis, che, sono sicuro, ci
riporterà al più presto nel calcio che conta”.
Infine, le ultime considerazioni sul campionato in corso:
“Quest'anno mi sarebbe piaciuto assistere al match del Napoli nella
vicina Gela, ma motivi di salute mi hanno impedito di essere
presente; credo comunque che al 99% torneremo in B, perché Marino ha
allestito davvero un' ottima squadra che non ha eguali in tutta la C,
forse soltanto il Perugia potrebbe disturbarci”.
E speriamo di rivedere al più presto il Maestro al S.Paolo che con
il suo tifo, il suo calore, il suo pubblico, i suoi colori, potrà
ispirarlo un nuovo capolavoro artistico da consegnare in
occasione di un nuovo trionfo azzurro.
Intervista di Marcello Guidolin
La bellezza del Sud nei colori di Gaglione
Il racconto di un'artista del Sud che ha esposto i suoi quadri in tutt'Europa
Gaglione è uno dei maggiori esponenti della pittura lirica meridionale. Con mirabili colori egli riesce a dare vita e forma alle meraviglie del Mezzogiorno,di cui si sente orgogliosamente parte attiva e libera. Senza dilungarci troppo sulla vita e le opere di Gaglione è bene ricordare che le sue opere sono giunte fino al Parlamento Europeo di Strasburgo e che il maestro di origini partenopee è stato insignito di numerosi premi.
Nato ad Acerra nel 1947,ma residente per motivi di lavoro a Ragusa,cominciamo con quest'intervista a ripercorrere le sue vicende le sue tappe principali che l'hanno portato in auge.
Quand'è nata la sua passione per la pittura?
Avevo nove anni,quando con del materiale avanzato ad alcuni imbianchini cominciai a comporre un lavoretto. Dal 1959 coltivo con passione quest'hobby ed ho frequentato anche il Magistero di pittura a Napoli,prima di trasferirmi in Germania dove sono stato promotore di un movimento neo-impressionista.
Cosa le piace raffigurare?
Soprattutto paesaggi naturali nella loro forma,che poi è l'essenza è dell'arte,ma in generale amo rappresentare tutto ciò che riguarda il sud Italia tra passato e presente;emigranti,vari Pulcinella,donne mediterranee e briganti.
Lei si rifà a grandi del passato?
No,il mio stile è del tutto personale,anche se devo ammettere che in gioventù ho seguito involontariamente le orme di Van Gogh.
Però alcuni l'hanno paragonata ad un altro pittore meridionale: Andrea Pazienza
In effetti delle analogie ci sono,soprattutto negli ultimi anni,da quando ho cominciato a ritrarre paesaggi.
Lei ama ritrarre aspetti del Sud antico,come mai?
In effetti rimpiango l'età borbonica,quando Napoli era al centro del Regno delle Due Sicilie e veniva considerata una capitale europea al pari di Madrid e Parigi.
Lei oltre alla pittura svolge altri impieghi?
Diciamo che il mio secondo lavoro(sorride)è fare l'ispettore sanitario all'USL, purtroppo oggi non si può vivere solo con l'arte...
E nelle sue opere ci sono vicende legare
In parte sì,spesso descrivo i problemi sociali che colpiscono la nostra popolazione. Un esempio?
Prego…
Anni fa dipinsi una"sommossa"popolare dei ragusani contro una società americana.
A proposito di sommosse,cosa pensa del termovalorizzatore che vogliono installare nella sua città natale?
Sono totalmente contrario:il Sud non può essere la pattumiera dell'Italia,del resto lì già ci sono aziende che deturpano il nostro ambiente,e poi quest'impianti,per la loro pericolosità, non sono stati sistemati,perché dovrebbero farlo qui?
Nei suoi quadri è rappresenta il suo essere emigrante?
No perché non mi sento emigrante. Per me il sud è tutto uguale,dall'Abruzzo alla Sicilia.Per questo nella mia mostra esposta a Strasburgo ho appositamente inserito solo quadri che riguardano il meridione.
E neanche un pizzico di nostalgia per Napoli?
Quello sì,senza dubbio,anche perché lì ho i miei familiari che spesso vado a trovare. Anche se qui a Ragusa mi trovo bene:la città è solare ed incantevole,mi ricorda Napoli.
Lei è anche un accanito tifoso del Napoli pensa che lo sport e l'arte siano due discipline parallele?
Senza dubbio sì. Infatti ho anche partecipato ad alcuni concorsi sulla partecipazione dei diversamente abili allo sport,come “Lo sport per tutti”.Del resto anche nel mio sito(www.cuonogaglione.it ndr)è presente una mia foto mentre consegno un quadro a Maradona.
E chissà quante altre esperienze potrebbe raccontarci quest'artista,ma mentre discorro piacevolmente sono attratto dai colori,i chiaroscuri ed i paesaggi dei suoi quadri tanto da volermi proiettare in essi ed inebriarmi di un Sud che non c'è più
Da 9 anni fino ad oggi è sempre vivo in me l'amore per la pittura
Adoro il meridione e nella mia mostra a Strasburgo c'erano solo quadri riferiti ad esso
Napoli mi manca un po'ma qui a Ragusa mi trovo bene
Intervista concessa in esclusiva a
Tutto Napoli Club
Incontro l'Artista Cuono Gaglione nell'immediato dopopartita di Napoli-Bari, ed è un signore dotato di squisita
gentilezza e disponibilità. Il Maestro parte immediatamente con un commento alla gara:
- Una partita tosta, il Napoli ha un po' sottovalutato l'approccio, diciamo che la preparazione atletica del Bari si è
dimostrata di molto superiore al Napoli…
Maestro, partiamo dal Pulcinella…
-
È un cordone ombelicale con la mia terra che mi porto dalla nascita e
che non mi lascia più. È la nostalgia che mi
fa giungere a simboli come la cupola del Duomo di Acerra, la
Maschera , il Pulcinella stesso. Insomma sono tutti dei leitmotiv che
includo in ogni opera pittorica, elementi parte della mia
simbologia.
Ha menzionato la maschera. Cos'è la Maschera ?
-
Beh, tutti abbiamo due o tre facciate ed agli altri ci mostriamo belli,
anzi può capitare che davanti ai brutti ci
mostriamo belli e davanti ai belli, brutti. E tra le maschere c'è
Eduardo che di suo è una maschera. Rappresenta la coscienza del popolo
napoletano, ed ogni ruga, ogni segno del suo viso è un
percorso, un segno sulla coscienza.
Non è difficile intervistare l'Artista che racconta molto volentieri di sé e del suo itinerario artistico ed
umano.
-
Mio padre non voleva che io facessi il pittore, assolutamente. Poi col
tempo ha capito, anzi, un bel giorno mi ha
detto così: “Ma tu volessi fare l'istituto d'ARTO?” Proprio così con
la O. quindi ho seguito ben 8 anni di studi artistici: tre anni
all'istituto d'arte, due al Magistero d'arte insieme ad
artisti del calibro di Striccoli e Verdecchia, autentiche pietre
miliari, ed infine altri tre anni d'Accademia di belle arti. Beh, mio
padre che al principio era contrario fu il primo, poi, a
sorridere quando cominciarono a presentarsi le prime soddisfazioni…
diventava orgoglioso… Ed anche mia madre che è stata sempre la prima a
presentarsi alle mostre con un fascio di rose. Ora sono
5 anni che l'ho persa…
Insomma l'ha accompagnata in tutto il suo percorso artistico?
-
Sì. Entrambi i genitori. (continua spontaneamente) Verso gli anni '70
sono “scappato” in Germania ed anche lì ho
lasciato una traccia del mio itinerario artistico, ho fondato il
gruppo dei neo espressionisti nella città di Heidelberg. Poi sono
tornato il Italia, mi sono sposato, separato…
Continuando il percorso d'arte?
-
Siamo negli anni '80. È la fase della pittura estemporanea. Andavo
nelle piazze o nelle campagne e lì traevo il
bello. Trarre il bello vuol dire cogliere bellezza, colore,
prospettive aeree (mi detta quasi queste parole) e lì non si ha tempo
per riflettere, lì si vede davvero la bravura, in altre parole
come si mescola un colore, come si aggiunge una tinta, come si
riempie uno spazio. Ed è come un tema: si ha un certo tempo ed entro
quel tempo devi consegnare l'opera…
Aggiunge poi con orgoglio: su 20 concorsi ne ho vinti 19 e ad uno sono arrivato secondo!
Maestro, mi dica, ma quando ha sentito la prima volta l'esigenza di dipingere?
- Mi aspettavo la domanda…
Lo so, è una domanda scontata che avrà sentito tante volte, però quello che vorrei da Lei è più il “come” che il
“quando” dell'esigenza di dipingere…
-
Era l'estate del '59. È stato grazie a degli imbianchini che lasciarono
dei rimasugli di colore in alcuni barattoli.
Avevano finito di lavorare. Io glieli chiesi e me li feci regalare,
chiesi loro anche un pennellino per poter dipingere e loro me ne diedero
uno. Ero felicissimo! Per me era come avere tutto
l'oro del mondo! In famiglia eravamo 11 persone e non potevamo
permetterci certo i pastelli per poter colorare… Poi, andai dal
macellaio e come “tela” mi feci dare dei fogli gialli, quelli che si
usavano per incartare i generi alimentari e colla di coniglio. Il
macellaio accettò molto volentieri di darmi un blocchetto di quei fogli,
in cambio pretese la mia prima creazione che io ricordo
ancora: una natura morta datata 1959, con un vaso, un cubo e una
mela, con chiaroscuri, ombreggiature, avevo soltanto 12 anni… Poi
proseguii con piccoli lavoretti, pastosità corpose, cose che mi
davano tremore, soddisfazione… pensi che all'Istituto d'arte il
Maestro Striccoli mi disse, anche con una discreta arrabbiatura:
“Smettila di copiare Van Gogh!” Io non avevo soldi per i libri,
non esisteva ancora la televisione o internet, figuriamoci se avevo
mai sentito parlare di Van Gogh! Eppure poi, quando in seguito vidi per
la prima volta una delle opere del pittore olandese
rimasi di stucco! Era vero! Ed ancora oggi vedo che di tanto in
tanto alcuni miei tratti ricordano la sua pennellata.
Allora anche l'amore per il giallo?
- Sì, ma nelle figure circolari, archi o sfere, nella ricerca della perfezione. Mentre nel blu, colore riposante per
eccellenza faccio confluire la pacatezza, ma anche nell'azzurro o violetto.
Senta Maestro ma ha mai tratto ispirazione da un sogno per dipingere?
- No. Dipingere per me non è una pratica da espletare quotidianamente, quanto piuttosto un'esigenza come il mangiare,
il bere, il baciare, l'amare. È una compravendita con la società.
Che intende col termine “compravendita con la società”?
- io mi rivolgo alla parte povera della società, al popolino, alla gente semplice, per interloquire con loro, non
intendo smerciare. Mi piace far capire alla gente, anche se non è da tutti saper leggere un quadro.
Ha parlato di colori e di forme. Riesce attraverso colori e forme ad esprimere il suo stato d'animo?
-
Negli anni '90 diciamo che ho avuto un cambiamento nella ricerca delle
forme. Proprio alla fine del 1990 ho fatto un
po' di cosiddetta pittura informale, in altre parole, andavo sulla
spiaggia e raccoglievo materiali svariati: conchiglie, stelle marine, ma
anche reti e lische di pesce, sempre materiali poveri
da poter assemblare e ne ricavavo composizioni quasi come dei
bassorilievi sulla tela. Ho fatto mostre in Svezia, nella Confederazione
Elvetica, ma anche a Fürth e Regensburg in Germania. Poi
quando ho realizzato che questo genere di pittura non faceva più per
me ho smesso. Non sentivo più il colpo di colore, l'energia della
pennellata, il vibrare della tela.
Giunge una telefonata della figlioletta Paola, undicenne, legatissima al papà. Paola è fonte di ispirazione per
Lei?
- diciamo che è fonte di pianti – scherza ridendo. No, tranne qualche ritratto non c'è nulla della mia
famiglia.
Torniamo al Pulcinella. Lo si può definire una sua figura trasversale?
- Pulcinella rimane perenne. Lo ritraggo anche con una natura morta, con un paesaggio o un giornale. Non è solo una
maschera, è di più. È il nostro Meridione, ecco perché è presente in quasi tutte le mie esecuzioni pittoriche.
Perché il viandante ?
- perché torna a casa. Non può restare. L'uomo del Sud che parte deve tornare per riportare la ricchezza acquisita
all'esterno, una carica che ci trasporta in un altro mondo.
Un altro tema è la Madonna , la Madre.
-
Intorno ai 20 anni stavo diventando ateo, poi grazie ad un francescano
incontrato durante degli esercizi spirituali
ho incontrato Gesù e ho realizzato quanto ero stato RAFANIELLO fino a
quel momento. Ho iniziato allora un cammino spirituale, sono anche
diventato Ministro Straordinario.
E ciò come si è riflettuto nella Sua pittura?
-
In opere di Arte Sacra. La prima è stata la Madonna degli Stracci
esposta al Museo Storico Diocesano di Caltagirone;
l'Ultima Cena presente nella chiesa della Madonna delle Lacrime a
Modica ed infine in un San Luca (nella Chiesa omonima a Modica) che è
diventato anche la figura di un santino. Per non parlare
poi della Crocifissione di Acerra, e anche lì Pulcinella è presente.
Maestro, Lei vive in Sicilia (a Ragusa ndr), perché questa scelta e come la Sicilia è entrata nel suo
cuore?
-
Un momento, mettiamo i puntini sulle “i”. Sono molto grato alla Sicilia
perché mio padre è nato lì, perché mi ha
dato la mia prima moglie con 4 dei miei 5 figli e poi perché ha dato
solarità ai miei colori, ma ci tengo alla mia napoletanità, anzi
ACERRANITA'.
Beh, ma un suo quadro reca il titolo di “Oro puro” e sono arance, uno dei simboli della Sicilia.
-
Qui al Sud siamo ricchi nella natura, un dono di Nostro Signore, ma noi
lo sfruttiamo poco, buttando via il nostro
oro, importando agrumi da Tunisia, Spagna o Grecia! Questo provoca
in me un senso di ribellione, che è tipico del decennio 2000- 2009. In
questi ultimi anni ho capito le verità nascoste che
riguardano il nostro Meridione. Ci hanno tolto la dignità, la
ricchezza, ci hanno feriti! Sono stati perpetrati autentici furti
risorgimentali, tanto è vero che nel Museo Risorgimentale a Torino
sono presenti opere d'arte trafugate dal Museo Nazionale di Napoli,
per non parlare delle ricchezze in denaro...
E come si traduce in arte il senso di protesta?
-
ho rischiato di essere estromesso da un certo circuito artistico
proprio per la mia rabbia e protesta. Infatti nel
2003 e nel 2005 ho esposto rispettivamente a Bruxelles e Strasburgo,
sedi del Parlamento Europeo; il tema era “Emigranti-Briganti”, con le
cosiddette “FENESTRELLE”
E cosa sono le “Fenestrelle”?
-
Sono il primo lager della storia europea! Qui i ribelli meridionali,
detti “briganti” erano calati nella calce viva!
Ebbene al Parlamento Europeo ho palesato questa ribellione per
uomini divenuti briganti soltanto per difendere le loro famiglie, case,
poteri. Pensi che dal 1860 al 1867 le tasse a carico dei
cittadini erano passate dal numero di 3 al numero di 67! A
Strasburgo ho presentato l'opera “Lu Cavaleri”, il Cavaliere. È
Salvatore Giuliano, un “bandito”, una specie di Robin Hood dei poveri,
il quale non fu lui a sparare sulla folla il 1. maggio del 1947 a
Portella delle Ginestre. Per questo ho molto rischiato al Parlamento
Europeo. La COMART , Commissione artistica temeva che questo
discorso avrebbe potuto urtare la suscettibilità di parlamentari
italiani ed europei.
Alla fine di questa bella chiacchierata mi è davvero difficile trovare una conclusione…
-
Potrei dire che l'anima della mia pittura, l'espressione del mio fare
pittorico si racchiude proprio nella mostra di
Acerra, dove esporrò 30 opere del mio percorso. Spero che il mio
sentimento possa essere recepito come messaggio di amore e di pace!
Vogliamo aggiungere un invito a TNC?
- A questo ci deve pensare lei (sorride) Però posso dire che desidero davvero stringere la mano a tutti coloro che
vorranno intervenire!
Grazie Maestro Gaglione a nome di tutta TNC ed in bocca al lupo per questa nuova avventura artistica!
Maria Villani per TuttoNapoliClub